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“Cinema senza diritti” a Venezia dal 9 gennaio

Maria Grazia Gagliardi e Pina Fioretti

Anche quest’anno, nella cornice della rassegna “Cinema senza Diritti”, le associazioni Oltre il Mare e Cultura è Libertà- una campagna per la Palestina, forti di un’esperienza maturata in questi ultimi due anni di collaborazione con il Circuito Cinema di Venezia e con l’AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico), propongono film di narrazione e informazione focalizzati sulla realtà della Palestina.

La terza edizione di “Cinema senza Diritti” si svolgerà tra il 9 e il 30 gennaio a Venezia, presso la Casa del Cinema- Videoteca Pasinetti – – Palazzo Mocenigo – San Stae 1990.

Negli ultimi anni il medio-oriente è stato sconvolto dagli scontri in Iraq, dalla guerra in Siria, dalla crisi provocata in Libia, dalla guerra in Yemen, dalla repressione in Egitto e dalle aggressioni dell’ISIS, ed è quindi facile, e qualche volta preferibile, dimenticare che la situazione in terra palestinese evolve ogni giorno in peggio: continua l’espansione delle colonie israeliane in territorio palestinese e la costruzione del muro dell’apartheid con conseguente furto di terra e acqua; la società palestinese si impoverisce e aumenta la disoccupazione; si induriscono le misure di controllo e re-pressione da parte del governo israeliano; la possibilità di una soluzione giusta che porti la pace non rientra più nell’agenda delle superpotenze internazionali. Ma i palestinesi continuano a creare film, a raccontare la loro esistenza, a rivendicare i loro diritti negati.

Cinque film sui sette proposti quest’anno sono datati tra il 2013-15, tranne Layla’s Birthday e Una manciata di terra che risalgono al 2008. Vi presentiamo dunque la Palestina in diretta, raccontata da registi giovani e in maggioranza donne; una Palestina vivace, agguerrita, lucida, ironica, che non mitizza sé stessa e le sue disgrazie ma nemmeno si arrende ad esse, un paese che sa interpretare la sua storia.

Il primo film ad aprire la rassegna è Wanted 18 (dove i ricercati sono 18 mucche da latte…). Un mix tra documentario, fiction e film d’animazione, spettacolo ironico e divertente che ci sorprende per la sua grazia. Layla’s birthday di Rashid Masharawi, storie di ordinaria follia nella Palestina occupata per un padre che vuole dedicarsi a festeggiare il compleanno della figlioletta. Roshima di Salim Abu Jabal un documentario che segue giorno per giorno le vicende di un’anziana coppia di beduini sfrattati dalla loro casa e terra, per far posto ad un’autostrada israeliana. Nel film Amori furti e altri guai del giovane regista Muayad Alayan, tra black comedy e thriller politico, si snoda la storia surreale di un ladruncolo di automobili che nel bagagliao di un’auto si ritrova un soldato israeliano rapito dalle milizie palestinesi. Invece Speed sister di Amber Fares ci sbalordirà con la vicenda di cinque donne pilote da corsa nei circuiti automobilistici della West Bank.. Drammatiche e intense le ultime due pellicole, anch’esse firmate al femminile: la fiction di Mai Masri 3000 nights, tante le notti che trascorrerà in carcere la ingiustamente condannata Layal che deciderà di portare a termine la gravidanza tra quelle mura- e Una manciata di terra, racconto orale del legame tra la terra perduta e le generazioni di giovani palestinesi che quella terra non l’hanno mai conosciuta, di Sahera Dirbas regista già presentata nelle precedenti rassegne.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione alla rassegna in corso Monica Maurer di AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio, Roma) che inaugurerà la terza edizione il 9 gennaio 2017 alle 17.00 presso la Casa del Cinema Pasinetti; Fawzi Ismail di Al Ard Doc Film Festival di Cagliari e la direzione di Middle East Now Film Festival di Firenze.

http://www.comune.venezia.it/sites/comune.venezia.it/files/page/files/Dicembre%20gennaio%202017%20web.pdf

PalestinaCeL

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