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2. Musica palestinese: Amal Murqus

Amal Murqus (in arabo: أمل مرقس) è una cantante palestinese. Il suo è uno stile musicale post-moderno ricco di influenze mediterranee e le sue canzoni si ispirano al folklore palestinese, all’eredità araba tradizionale e agli elementi della musica pop. Queste esprimono la lotta contro l’emarginazione e l’esclusione di cui la cultura araba palestinese soffre.

Amal Murqus è nata nel villaggio di Kafr Yasif in Galilea, nella Palestina nord-occidentale, nel 1968. In giovane età, Amal si rese conto dell’antagonismo tra la sua identità e lo stato in cui viveva. In un’intervista esclusiva con Feminism In India, Amal ha ricordato:

“Parlavo arabo, cantavo in arabo, mangiavo arabo. Ma quando mi sono trasferita fuori dal mio villaggio, ho iniziato a sentire la lingua ebraica, che era la lingua della maggioranza”.  

Cultura e censura: non ho i privilegi di un cantante israeliano 

La discriminazione contro i palestinesi in Israele assume molte forme: la più frequente è la soppressione della loro identità culturale. Alla prima Intifada del 1987, Amal Murqus era già esperta di poesie provenienti da Germania, Egitto, Libano, India, Cile e altre parti del mondo, e studiava musica e teatro in un college israeliano.

Stavo facendo lezioni di canto, teatro e teatro tutto in ebraico. Ero bloccato tra due mondi: la cultura palestinese che era molto importante per me e la cultura israeliana da cui ero circondato al mio college”.

Il suo attivismo politico è cresciuto enormemente al college, cosa che non è stata ben accolta dai suoi coetanei israeliani.

“La gente mi chiamava Lady Intifada. E gli studenti israeliani hanno iniziato a venire vestiti con le loro uniformi militari. È stato uno dei momenti più dolorosi della mia vita.”

È stato uno dei momenti più significativi della sua vita, poichè le ha permesso di capire quale era il’obiettivo che voleva raggiungere con la sua musica: scrivere e raccontare della sua gente. 

“La mia musica parla della memoria della mia gente”, aggiunge con orgoglio, ” Volevo rimanere vicino alle mie radici e al mio patrimonio”.

Tuttavia, le audaci espressioni di protesta in una società oppressiva hanno delle conseguenze.

“C’è sicuramente un’atmosfera razzista e discriminatoria in Israele. Non guadagno come un cantante israeliano e non ho i privilegi di un cantante israeliano.”

Nonostante le frequenti battaglie con la censura, Amal continua a credere fermamente nel potere della musica. La musica dà alle persone il morale giusto, è in grado di darti forza. Tramite la musica, puoi piangere, urlare, ma anche protestare. Tuttavia, nessuna censura sarà in grado di fermarla, perchè l’arte riuscirà sempre a sovrastarla.

La sua musica è fortemente influenzata dalla poesia e dalla cultura palestinese e araba, il che le ha permesso di ottenere una fama a livello internazionale. Le canzoni di Amal impiegano spesso anche forti sfumature politiche. Una delle sue canzoni più famose, Che Guevara, dall’album Fattah Al Ward, cantata con una passione magnetica, recita così:

 

A tutti i figli delle rocce

Che hanno sofferto amaramente

Non temete il loro fuoco

Non temete il loro muro 

Ribelli come Che Guevara

Classe e Genere: La voce delle donne è rivoluzione 

Canzone: La voce della Donna – Amal Murqus 

“Parlano sempre di convivenza e pace e va bene così, io voglio la pace. Ma questo non è un conflitto simmetrico. Il popolo palestinese è sotto occupazione e c’è un regime rigido che è diventato sempre più razzista e discriminatorio nei confronti del mio popolo. Non è affatto facile… I cittadini israeliani devono prestare attenzione e devono protestare contro questo regime rigido. La maggioranza ha il potere di cambiare. I miei nemici non sono il popolo ebraico. Il mio nemico è il governo e il regime al potere”, afferma Amal. 

La musica di Amal Murqus nasce in un conflitto e continua a rimanere un riflesso accurato e una voce contro lo stesso.

Vi lascio con questa bellissima canzone dal titolo “Canta Palestina” di Amal Murqus con il cantante napoletano Enzo Avitabile. 

Buon ascolto!

PalestinaCeL

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