
“Il lavoro vitale di queste sei organizzazioni per proteggere e dare forza ai palestinesi e chiedere conto a Israele delle sue gravi violazioni dei diritti umani e del regime di apartheid di discriminazione razziale istituzionalizzata è proprio il lavoro a cui Israele sta cercando di porre fine”, si legge in una lettera aperta firmata da oltre 100 celebrità.
Oltre 100 celebrità hanno firmato una lettera aperta criticando il governo israeliano per aver designato sei gruppi palestinesi per i diritti umani come organizzazioni terroristiche. La lettera invita la comunità internazionale a fare pressione per la revoca di tale designazione.
“Il lavoro vitale di queste sei organizzazioni per proteggere e dare forza ai palestinesi e ritenere Israele responsabile delle sue gravi violazioni dei diritti umani e del regime di apartheid di discriminazione razziale istituzionalizzata è proprio il lavoro a cui Israele sta cercando di porre fine”, si legge nella lettera. “La designazione da parte di Israele di queste sei organizzazioni palestinesi come gruppi ‘terroristi’ e l’ordine militare che le mette fuorilegge mette a rischio imminente la sicurezza delle organizzazioni e del loro personale”.
Tra i firmatari troviamo: Peter Gabriel, Mark Ruffalo, Richard Gere, Susan Sarandon, Tilda Swinton, David Byrne, Jim Jarmusch, Laura Poitras, Julie Christie, Philip Pullman, Brian Eno, Roger Waters, Ken Loach, Yanis Varoufakis, Laurie Anderson, Thurston Moore, Alfonso Cuaron, Costa Gavras, Irvine Welsh, Simon Pegg, Jarvis Cocker, Rashid Khalidi, Naomi Klein e la band Massive Attack.
Puoi trovare l’elenco completo dei firmatari qui .
A ottobre il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha affermato che Addameer, Al-Haq, Defense for Children International – Palestine, il Centro di ricerca e sviluppo Bisan, l’Unione dei comitati delle donne palestinesi e l’Unione dei comitati del lavoro agricolo erano tutti collegati al terrorismo. All’inizio di questo mese i funzionari israeliani hanno presentato il dossier dell’amministrazione Biden che avrebbe dimostrato queste accuse. Tuttavia, +972, Local Call e The Intercept hanno ottenuto copie dei documenti e hanno riferito che non contenevano tale prova.
“La minaccia di ritorsione è reale e mette a rischio non solo le organizzazioni stesse, ma l’intera società civile palestinese e le decine di migliaia di palestinesi a cui danno sostegno ogni giorno”, conclude la lettera. “A tal fine, invitiamo tutte le persone di coscienza in tutto il mondo a stare con noi. Chiediamo alla comunità internazionale di #StandWithThe6 e di proteggere i difensori dei diritti umani palestinesi, e chiediamo che Israele revochi immediatamente la designazione di “terroristi”.
traduzione a cura della redazione
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