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Arte palestinese: Malak Mattar

(Credits: VioleDiMarzo)

Classe 1999, Malak Mattar è una pittrice palestinese che vive attualmente in Turchia.

Ha iniziato a dipingere per la prima volta all’età di 13 anni, quando Gaza stava subendo l’ennesimo bombardamento, e un attacco aereo ha ucciso il suo vicino. Tra la paura e lo stress delle settimane che seguirono, la pittura divenne uno sfogo terapeutico.

“LA MIA PRINCIPALE ISPIRAZIONE È IL LUOGO DA CUI PROVENGO” 

La mia città, Gaza, è un luogo complesso ed è sotto assedio di terra, cielo, mare e cultura. 

Essere in prima linea nella produzione culturale del proprio paese, la mette automaticamente sotto i riflettori. Parlare di Palestina nei dipinti è un grande atto di coraggio, non privo di pericoli.

Nel 2021, Malak ha pubblicato il suo primo libro, Grandma’s Bird, una storia autobiografica per bambini che descrive come una giovane ragazza di Gaza impara a controllare le sue paure attraverso la creatività, trovando la libertà anche sotto l’occupazione e, in definitiva, una via d’uscita dal mondo.

Una delle sue opere più recenti e fortemente espressivo è quella che vedete qui sotto, senza titolo. Questo dipinto ritrae due bambine che condividono una sola mascherina, abbellita con immagini tratte dal celebre dipinto di Pablo Picasso: Guernica. L’emotività straziante che trapela mira a comunicare la carenza di forniture mediche nella Striscia di Gaza. Gli occhi dei suoi soggetti, ampi ed espressivi sopra la maschera, parlano di una sofferenza silenziosa.

(Credits:TheNationalNews)

Le protagoniste principali dei suoi lavori sono le donne di Gaza, che risultano doppiamente oppresse: dall’occupazione israeliana che le intrappola nella Striscia di Gaza e dai valori patriarcali della società. Queste donne forti, che soffrono e che cercano pace e guarigione sono un riflesso dell’artista stessa e delle persone che la circondano, facendo eco al loro sogno collettivo per un futuro migliore privo di oppressione e misoginia.

Testimoniando il trauma inflitto dall’occupazione israeliana e dalla violenza di genere, Mattar si sente obbligata a offrire guarigione e soluzioni attraverso le sue opere d’arte. Sotto un dipinto di una donna che culla delicatamente una colomba, scrive: “La pace inizia nei nostri cuori e nelle nostre menti, il mondo intorno a noi non rifletterà mai la pace se non l’abbiamo dentro di noi”.

(Credits: Artshelp)

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