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Gaza: la vita “straordinariamente difficile” per le persone con disabilità

L’embargo del 2007 che Israele ha imposto a Gaza ha “derubato le persone con disabilità della loro libertà di movimento”, dichiara Human Rights Watch.

Secondo le statistiche ufficiali, circa 48.000 persone a Gaza, ovvero il 2,4% della popolazione, sono affette da disabilità [Foto: Said Khatib / AFP]

Secondo quanto emerge da un rapporto di Human Rights Watch (HRW), le persone con disabilità possono affrontare una vita “straordinariamente difficile” nella Striscia di Gaza a causa dell’embargo israeliano e della mancanza di assistenza da parte di Hamas che governa l’enclave.

Due milioni di palestinesi vivono in condizioni di povertà e in un’enclave che è dilaniata dai conflitti e che si trova coinvolta nelle tensioni tra Israele, Egitto e Mar Mediterraneo.
In un reportage risalente a giovedì 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, HRW ha affermato che il blocco che Israele ha imposto nel 2007 al territorio, in seguito all’ascesa al potere di Hamas, “ha privato le persone con disabilità a Gaza della loro libertà di movimento”.

Secondo le statistiche ufficiali del Palestinian Census Bureau, circa 48.000 persone a Gaza, ovvero il 2,4% della popolazione, sono affette da disabilità. Di queste, più di un quinto sono bambini. Da quanto emerge dal rapporto, alcune persone hanno acquisito una disabilità a seguito di ferite derivanti dall’uso della forza da parte delle autorità israeliane.

Emina Cerimovic, ricercatrice senior della divisione per i diritti dei disabili di HRW, ha dichiarato che il controllo israeliano del confine orientale di Gaza ha inoltre compromesso “l’accesso ai dispositivi, all’elettricità e alla tecnologia di cui hanno bisogno per comunicare o lasciare le loro case”.

Israele limita l’ingresso a Gaza di merci che potrebbero essere utilizzate per scopi militari e controlla il flusso di carburante necessario per alimentare l’unica centrale elettrica dell’enclave. Il rapporto ha sottolineato anche le conseguenze che le interruzioni di corrente ricorrenti causano alle persone con disabilità, le quali necessitano di luce per comunicare attraverso il linguaggio dei segni, o ascensori elettrici o scooter per spostarsi.

“Mi sento meno una persona”

Una donna di 26 anni con disabilità fisica è stata citata nel rapporto: racconta di essere costretta ad annullare le uscite a causa della sua incapacità di ricaricare il suo scooter per la mobilità. “La mancanza di elettricità controlla la mia vita”, ha detto. “E mi rende ancora più consapevole della mia disabilità.”

Sempre secondo il resoconto, Hamas, che ha combattuto tre guerre con Israele dal 2008, non è riuscita a fornire rampe o ascensori sufficienti in molti edifici dell’enclave. “Le politiche di Israele, insieme al fallimento delle autorità di Hamas nell’affrontare la mancanza di accessibilità in tutta Gaza e il diffuso stigma, contribuiscono a rendere la vita estremamente difficile a molte persone con disabilità”, dichiara il rapporto.

Vengono menzionate anche tre donne con disabilità uditiva che affermano che gli ospedali pubblici non forniscono alcun tipo di servizio di lingua dei segni. “Ogni volta che vado in ospedale senza qualcuno che interpreti per me, scrivono su un pezzo di carta. Così devo ritornare e portare qualcuno con me”, ha detto una delle donne. “Questa esperienza mi ha fatto sentire meno una persona.”

Fonte: Al-Jazeera

Traduzione di Rachele Manna

PalestinaCeL

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